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L’opera d’arte dell’IA generativa è una creazione autoriale?

Rappresentazione di un'immagine creata con l'AI generativa

La Corte USA nega il copyright a opere create solo da IA. Anche UE e Italia confermano: la tutela d'autore richiede un contributo creativo umano significativo

La recente decisione della Court of Appeals for the District of Columbia, resa il 18 marzo 2025, n. 23-5233, punta ancora una volta i riflettori sul tema dell’autorialità delle opere generate dai sistemi di IA.

Il caso statunitense riguarda la nota opera “A recent entrance to Paradise“, descritta come “opera d’arte 2D, creata autonomamente da una macchina” ed il cui autore indicato è la “Macchina della Creatività”.

La USCA ha rigettato – nuovamente – la richiesta di copyright formulata da Mr. Stephen Thaler in favore di una macchina, sull’assunto che tutte le opere ammissibili a tutela autoriale debbano essere create in prima istanza da un essere umano.

È interessante richiamare la seconda parte del Report dell’U.S. Copyright Office sull’intelligenza artificiale e la tutelabilità del diritto d’autore, pubblicata il 29 gennaio 2025 (“Copyright and Artificial Intelligence Part 2: Copyrightability”), che affronta il tema della proteggibilità degli output creati con l’IA generativa.

Il documento, in sostanza, tra le altre cose ribadisce come la tutela del diritto d’autore sia riservata alle opere create da autori umani ma non nega in assoluto la tutelabilità dell’opera generata da IA, purché l’artista intervenga sull’output generato dall’IA sistemando, modificando o coordinando tale output, non limitandosi alla fornitura di meri prompts.

Una sensibilità simile appare condivisa anche dagli Stati membri dell’Unione Europea, secondo cui i contenuti generati dall’IA possono essere ammessi alla protezione solo ove l’apporto umano nel processo creativo sia stato significativo.

In Italia, prima in questo filone, è la nota sentenza della Corte di Cassazione n. 1107/2023 nel caso RAI/Arch. Chiara Biancheri sull’immagine a soggetto floreale a figura c.d. frattale.
Il tema, affrontato solo in via incidentale dalla Corte di legittimità, è destinato a divenire centrale per la giurisprudenza in un mondo, come quello dell’arte e della musica, in cui l’IA generativa acquisisce un ruolo sempre più nodale.

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