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L’IA generativa: l’approccio umano-centrico dell’EUIPO e l’ordinamento italiano

L’intelligenza artificiale rivoluziona la gestione della proprietà intellettuale e dei procedimenti legali, richiedendo nuovi strumenti e governance per garantire trasparenza e affidabilità.

L’AI Act traduce una visione antropocentrica dell’intelligenza artificiale tipicamente europea. Il Regolamento è il frutto di un delicato compromesso tra la necessità di non imbrigliare un fenomeno tanto dirompente quanto indispensabile e, dall’altra parte, di tutelare l’individuo persona umana.

In questa linea si è subito dato da fare l’EUIPO – European Union Intellectual Property Office che, con il Piano strategico 2030, ha creato la governance dell’IA ed il ruolo di coordinatore dell’IA, alle dirette dipendenze del direttore esecutivo, per esplorare le potenziali implementazioni dell’intelligenza artificiale a diversi livelli, garantendo un uso responsabile dell’IA ed in piena trasparenza.

Sulla scorta del citato approccio umano-centrico, l’Ufficio europeo ha immaginato un utilizzo dell’IA ausiliario all’attività degli esaminatori, i quali rimarranno in ogni caso responsabili ultimi delle decisioni.

L’IA verrà utilizzata in modo trasversale, dalla gestione dei casi al supporto di taluni aspetti del processo d’esame, dall’implementazione del già esistente sistema di confronti dei marchi figurativi agli aspetti della procedura inter partes.

V’è da chiedersi se, a livello italiano, gli strumenti attuali codicistici permettano di affrontare adeguatamente e tempestivamente il descritto fenomeno.

Alcuni autori, come analizzato in un articolo dedicato al tema di Altalex, hanno riflettuto sulla necessità di ripensare alle norme civilistiche in materia di prove documentali e sulla figura del CTU informatico. 

Lì dove il rischio di manipolazione è elevato e sempre più “mascherato”, l’accertamento della genuinità di un documento (utilizzando gli strumenti tradizionali) così come l’affiancamento ai giudici di ausiliari davvero in grado di comprendere sistemi altamente complessi (ad oggi non ancora specificamente previsti negli elenchi) rappresentano temi urgenti e di necessaria revisione.

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