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Festival di Sanremo: inscindibilità tra marchi e format?

Città di Sanremo

La disputa sul marchio "Festival della Canzone Italiana" pare destinata a cadere se il Consiglio di Stato confermerà il TAR: il vero nodo resta il format, di cui la RAI detiene legittimamente i diritti.

La vicenda sul futuro del Festival di Sanremo desta interesse sotto molteplici profili, ma colpisce che ciò che al momento pare l’oggetto del contendere, ossia la concessione dell’uso del marchio “Festival della Canzone Italiana” è destinato a dissolversi qualora il Consiglio di Stato dovesse confermare la pronuncia del TAR Liguria n. 843 del 5 dicembre 2024. 

L’inscindibilità tra marchi e format che la RAI ha cercato di costruire avvalendosi impropriamente dell’impianto della comunione ordinaria, notoriamente per quote ideali e non per proprietà di porzioni materiali, esiste davvero, ma abita altrove. 

In particolare, il legittimo possesso dei diritti sul format da parte di RAI potrebbe risalire al 1991, mentre il marchio è stato depositato dal Comune di Sanremo successivamente ed ha ad oggetto la dicitura che costituisce il titolo del format. 

La RAI ha consentito la convalidazione di tale marchio e non può più chiederne la declaratoria di nullità per difetto di novità. Tuttavia, qualora il marchio dovesse essere utilizzato da terzi, questi sarebbero sotto scacco della RAI per violazione dell’art. 100 l. 633/1941 che tutela il titolo delle opere dell’ingegno, tra cui pacificamente rientra il format. 

Del resto, nella convenzione tra il Comune di Sanremo e la RAI il primo si obbliga ad eseguire una pluralità di prestazioni eterogenee che vanno ben oltre la mera concessione del marchio e che, verosimilmente, residueranno come unico oggetto dei bandi di gara, lasciando nel dimenticatoio il tanto agognato marchio “Festival della Canzone Italiana”.

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