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Stop-the-clock:l’UE rinvia gli obblighi ESG per supportare l’adeguamento normativo delle imprese

L'immagine raffigura la bandiera dell'unione europea con sfondo degli alberi

La Direttiva (UE) 2025/794 rinvia gli obblighi ESG di CSRD e CSDDD, dando alle imprese più tempo per adeguarsi, senza rinunciare agli obiettivi del Green Deal e alla trasparenza sostenibile.

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea, la Direttiva (UE) 2025/794 “Stop-the-clock”, approvata il 14 aprile dal Consiglio dell’Unione europea, che rinvia alcuni obblighi previsti dalle nuove normative europee in materia di sostenibilità. La misura, in ottica di semplificazione, risponde alle difficoltà manifestate dalle imprese nell’adeguarsi tempestivamente ai nuovi requisiti.

Le normative interessate sono:

La CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive, Direttiva (UE) 2022/2464, che amplia l’ambito delle imprese soggette agli obblighi di rendicontazione non finanziaria.
A partire dal 2024, le imprese ricadenti in determinate soglie dette “Wave” devono pubblicare informazioni dettagliate sui loro impatti ESG. La Direttiva punta a garantire maggiore trasparenza e a fornire agli investitori e ai consumatori dati completi e affidabili sui rischi legati alla sostenibilità.

Con lo Stop-the-clock:
 Le grandi imprese con oltre 500 dipendenti (Wave 2) pubblicheranno il primo bilancio di sostenibilità nel 2028 (anziché 2026).
 Le PMI quotate (Wave 3) dal 2029 (anziché 2027).
Questo rinvio consente alle aziende di sviluppare piani più solidi per la raccolta e la rendicontazione delle informazioni ESG.

La CSDDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive, Direttiva (UE) 2024/1760, che obbliga le aziende a integrare la sostenibilità nelle proprie attività e nelle catene di approvvigionamento, identificando e prevenendo i rischi ESG, comprese le violazioni dei diritti umani e i danni ambientali.

Il meccanismo Stop-the-clock rinvia il recepimento della CSDDD per gli Stati membri al 26 luglio 2027 (non più 2026). Le disposizioni si applicheranno dal 26 luglio 2028 per le aziende con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato netto mondiale superiore a 900.000.000 di euro nell’ultimo esercizio precedente.

Il rinvio introdotto dalla Direttiva (UE) 2025/794 offre alle imprese un’occasione concreta per prepararsi in modo più solido agli obblighi ESG, senza rinunciare agli obbiettivi strategici del Green Deal europeo.
Non si tratta solo di compliance, ma di rafforzare governance, trasparenza e posizionamento del brand in un contesto competitivo sempre più orientato alla sostenibilità.

Scarica la direttiva (UE) 2025/794. 

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