Negli ultimi mesi è in corso un importante dibattito sulla riforma del D.Lgs. 231/2001, il decreto che ha introdotto in Italia la responsabilità amministrativa degli enti per alcuni reati commessi nel loro interesse o vantaggio.
La bozza di riforma — attualmente all’esame delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, nell’ambito dell’attuazione della legge delega n. 134/2021 per la riforma del processo penale — introduce cambiamenti di rilievo, pensati per rendere l’impianto più efficiente, tutelare meglio il mercato e favorire l’adozione dei Modelli Organizzativi, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese.
Si tratta di una grande opportunità per queste ultime perché prova a ribaltare la visione attuale del Modello 231 per trasformarlo in uno strumento di governance moderna e sostenibile.
Infatti, per troppo tempo il D.Lgs. 231/2001 è stato percepito dalle come un adempimento complesso e distante.
È arrivato il momento, per le PMI, di superare l’approccio difensivo e cogliere la riforma come leva di crescita e innovazione.
Adottare un Modello 231, in forma semplificata ma concreta, non sarà più solo una questione di compliance, ma una scelta di strategia aziendale e di cultura organizzativa, con i seguenti obiettivi: