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Responsabilità sanitaria e gestione del rischio alla luce del DM 232/2023

Una decisione del Tribunale di Arezzo e l’entrata in vigore del DM 232/2023 rafforzano l’esigenza di una gestione strutturata dei sinistri nelle strutture sanitarie

In un recente caso deciso dal Tribunale di Arezzo (sent. n. 655/2025) è stato riconosciuto ai genitori e alla nonna di un feto nato morto il pieno danno da perdita del rapporto parentale con applicazione integrale delle Tabelle di Milano. Il giudice ha, così, valorizzato la più recente evoluzione giurisprudenziale sul danno da perdita del rapporto parentale in casi analoghi e ha ritenuto sufficiente, ai fini probatori, anche il ricorso a presunzioni semplici, ampliando di fatto l’area del danno risarcibile e del rischio economico in capo alla struttura.

L’esame di questa pronuncia e la prossima entrata in vigore degli obblighi previsti dal DM 232/2023 mi hanno fatto riflettere sull’esigenza, sempre più impellente per le strutture sanitarie in auto-ritenzione totale o parziale del rischio, di organizzarsi per la più corretta gestione dei sinistri.

Per tali soggetti, infatti, il decreto impone la costituzione di fondi rischi e fondi sinistri, secondo criteri tecnico-attuariali e contabili stringenti; oltre all’istituzione di una funzione o commissione interna di valutazione dei sinistri, composta da competenze specialistiche, quali medicina legale, loss adjuster, avvocato interno e risk management, chiamata a stimare correttamente le riserve e a supportare la governance nelle scelte sul contenzioso.

In questo contesto, diventa fondamentale impostare processi di valutazione del rischio coerenti con i requisiti del DM 232/2023, trasformando il dato contenzioso, in termini di numero, tipologia ed esito dei sinistri, in leva di governo e non in semplice costo inevitabile.

In quest’ottica, la formazione e l’aggiornamento continuo dei professionisti coinvolti nella gestione dei sinistri e del contenzioso non è solo una buona pratica, ma una condizione per assicurare sostenibilità economica e protezione effettiva della struttura, dei professionisti e dei pazienti.

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