In un’ipotetica gara di associazione mentale, alla parola “Testarossa” vincerebbe a mani basse la parola “Ferrari”. Sembrerebbe un dato assodato, incontrovertibile, legato soprattutto al successo planetario di un marchio indissolubilmente legato alla casa automobilistica di Maranello. E invece non è così. O meglio, è tornato a essere così solo di recente, con una pronuncia del Tribunale generale dell’Unione Europea che ha riassegnato i diritti del nome “Testarossa” alla Ferrari.
Un pò di storia
La Ferrari avvia la produzione della “Testarossa” nel 1984 e si tratta di uno dei suoi modelli più iconici che ha resistito al tempo e ai nuovi modelli, anche di altre marche automobilistiche. Tanto che, nonostante la produzione dell’auto venga interrotta nel 1996, Ferrari dal 2007 risulta titolare del marchio su alcune classi di prodotti come: veicoli terrestri giocattolo in scala, giochi di costruzione con strutture modulari e relativi elementi di collegamento, kit di blocchi da costruzione giocattolo.
Il giocattolo tedesco
A proposito di giocattoli succede che, nel 2014, il produttore tedesco, Kurt Hesse, chiede la revoca del marchio, sostenendo il suo mancato uso fra il 2010 e il 2015. L’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà intellettuale (EUIPO) accoglie la richiesta ma escludendo i modellini in scala, motivo per cui Hesse torna a chiedere un ulteriore intervento per escludere anche questi.
La battaglia legale
A Maranello, ovviamente, non ci stanno e da lì parte una battaglia legale. Ferrari, infatti, dimostra come, nonostante si sia fermata la produzione delle auto, il marchio “Testarossa” sia stato utilizzato durante il periodo in questione. Nella vendita di auto usate, con la Ferrari che è stata anche coinvolta nella vendita di alcune automobili mediante un servizio di certificazione di autenticità. Stesso discorso vale per i ricambi, con tanto di servizio di certificazione offerto dalla Ferrari. Infine anche nei modelli in miniatura, con la menzione “prodotto ufficiale su licenza Ferrari”. Quindi il marchio è stato utilizzato conformemente alla sua funzione essenziale, ossia di garantire l’origine commerciale dei prodotti per i quali è stato registrato. Così Ferrari riesce a ottenere la pronuncia favorevole del Tribunale generale che in questo modo afferma un principio molto importante a proposito di “genuine use”: la proprietà del marchio sopravvive all’interruzione della produzione del prodotto. Il marchio Testarossa resta di Ferrari e, con esso, un principio chiave per chi possiede brand storici.