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La mutazione del consumo: Pier Paolo Pasolini e l’eredità del Brand tra condanna del superfluo e ricerca dell’autenticità

Una riflessione sul pensiero di Pasolini riguardo al consumismo e al Brand, dal suo sguardo critico negli “Scritti corsari” alla possibile reinterpretazione contemporanea.

Pier Paolo Pasolini, barbaramente ucciso il 2 novembre 1975 sulla spiaggia di Ostia, a mezzo secolo dalla scomparsa resta un imprescindibile punto di riferimento nel panorama culturale italiano.
Dal complesso, articolato ed eclettico pensiero pasoliniano, nel pezzo traggo qualche sintetica riflessione riguardo alla sua visione del Brand, facendo particolare riferimento agli “Scritti corsari”.
La sua condanna del Consumismo, come noto, è netta, totale: nel nostro Paese, a causa della Società dei Consumi, tra gli Anni Sessanta e gli Anni Settanta, si sarebbe consumata una vera e propria “mutazione antropologica”.
E il Brand, secondo Pasolini, rappresenta uno strumento nelle mani del “Potere”, per promuovere la Società dei Consumi e l’acquisto del Superfluo, distogliendo i Consumatori dalla ricerca di ciò che è Autentico nella vita.
Mezzo secolo non è trascorso invano e nella società molte cose sono cambiate, ragion per cui il pensiero pasoliniano sul Consumismo e sul Brand oggi sotto diversi aspetti può risultare fuori fuoco.
Il Consumo nel Contemporaneo ricopre significati inimmaginabili nell’Italia del Boom Economico, aiutando le persone a definire il proprio universo valoriale, assumendo “la valenza di marcatore autobiografico” (Andrea Fontana).
Eppure il pensiero pasoliniano mantiene grande forza ed attualità nel cogliere un aspetto che attanagliava le persone della sua epoca ed oggi è diventato se possibile ancora più impellente: la ricerca dell’Autenticità.
Ma su questa linea, in questa prospettiva, il Brand non rappresenta più un ostacolo, un freno, uno scoglio, bensì al contrario costituisce un elemento positivo e costruttivo.
Voglio pensare che oggi l’intellettuale bolognese, profondamente laico e sempre lucido nel registrare i mutamenti del Contemporaneo, avrebbe guardato con occhi nuovi al fenomeno del Brand.

L’articolo completo è stato pubblicato su artuu.it

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