I Porti sono per definizione luoghi di frontiera, posti di confine, zone di passaggio, punti di partenza e di arrivo.
E’ quindi naturale che, nella sfida della Transizione Green, essi siano destinati a svolgere un ruolo di particolare importanza.
Assiterminal, Associazione Italiana Terminalisti Portuali, la principale organizzazione associativa della portualità in Italia, si è fatta portatrice di tre progetti strategici per la Sostenibilità nel settore.
Si tratta di iniziative ad alto indice di Innovazione, con focus su Digitalizzazione, Cold Ironing e Criteri ESG, in collaborazione con partner di alto livello come Circle Group, NatPower Marine e RINA.
Il primo progetto, in partnership con Circle Group, si incentra sulla Digitalizzazione dei terminal portuali e prevede l’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate, passando per la dematerializzazione documentale (e-CMR, e-DDT) e l’adeguamento ai regolamenti europei (eFTI).
Le tecnologie adottate mirano non solo a migliorare l’interoperabilità, ma anche ad ottimizzare i processi logistici, attraverso l’automatizzazione delle prenotazioni ai varchi, la riduzione della congestione dei traffici, una maggiore efficienza operativa, grazie alla disponibilità di dati in tempo reale e all’azzeramento degli errori manuali.
Una più ampia integrazione di strumenti digitali sostenibili, inoltre, consente di monitorare e calcolare in modo particolarmente rapido e affidabile i principali indicatori di performance ambientale (KPIs Green).
Dice Luca Abatello, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Circle: “Siamo entusiasti di prendere parte a questo importante appuntamento di settore insieme ad Assiterminal e di contribuire alle iniziative sulla transizione digitale, energetica e sostenibile. Il nostro impegno è promuovere lo sviluppo digitale e efficiente nell’industria portuale, marittima e multimodale. Contribuiamo a progetti concreti e proponiamo soluzioni digitali, innovative e federative per accompagnare il settore portuale e logistico attraverso i cambiamenti, le opportunità e le sfide normative che il mercato ci pone davanti”.
Il secondo progetto, in tema di Cold Ironing, prevede la collaborazione con NatPower Marine e si focalizza sullo sviluppo dello Shore Power, una tecnologia di fondamentale utilità per decarbonizzare i porti.
Grazie ad investimenti pubblici per circa 920 milioni di euro, oggi le nostre organizzazioni portuali stanno incrementando considerevolmente le infrastrutture per l’elettrificazione delle banchine, tuttavia – in un’ottica di sostenibilità a lungo termine – resta fondamentale il coinvolgimento degli investimenti privati.
In questo contesto, la transizione verso modelli procedimentali e provvedimentali delle concessioni portuali sta aprendo nuove opportunità per la sostenibilità, facilitando la collaborazione tra istituzioni e operatori privati, al fine di accelerare l’implementazione di nuove infrastrutture verdi.
NatPower Marine, al riguardo, supporta la decarbonizzazione degli ecosistemi portuali attraverso la gestione dell’infrastruttura di shore power e l’erogazione di energia, posizionandosi come interlocutore di riferimento tra le Autorità portuali, i Terminalisti e le Compagnie di navigazione.
“La decarbonizzazione del settore marittimo non è più un’opzione, ma una necessità. NatPower Marine è in prima linea per supportare i porti nella transizione verso un futuro a zero emissioni, offrendo soluzioni concrete e investimenti strategici per la gestione dell’infrastruttura di shore power e l’erogazione di energia, posizionandosi come interlocutore di riferimento tra le Autorità portuali, i terminalisti e le compagnie di navigazione. Crediamo che lo shore power sia la chiave per ridurre da subito l’impatto ambientale delle attività portuali e rendere l’Italia un modello di sostenibilità nel panorama marittimo internazionale”, afferma Marco Galimberti, Amministratore Delegato di NatPower Marine.
Il terzo progetto, concernente i Criteri ESG e sviluppato in collaborazione con il RINA, è incorporato in un documento intitolato: “Transizione sostenibile, le linee guida ESG per i terminali portuali”.
Nell’elaborato si traccia un percorso di miglioramento continuo, per rendere i terminalisti protagonisti della transizione sostenibile, affrontando temi cruciali come la riduzione dell’impatto ambientale e la gestione dei rischi e delle opportunità ESG.
Il documento non si limita al reporting delle pratiche ESG, ma entra in ambiti ambientali, sociali e di governance, offrendo soluzioni pratiche per tutti gli associati, prescindendo dagli obblighi normativi.
In particolare, le linee guida individuate nel progetto indicano 15 benefici attesi e 17 key performance indicator (KPI), che coprono tutti i suddetti ambiti, indirizzando le aziende verso una maggiore integrazione della sostenibilità nei propri modelli operativi.
Afferma Riccardo Bonacina Razzano, Sustainable & Climate Risk Consultant del RINA: “Le linee guida ESG […] offrono un percorso concreto per ridurre l’impatto ambientale, migliorare la gestione dei rischi e capitalizzare le opportunità derivanti dalla transizione verso un’economia più responsabile. Adottare un approccio ESG strutturato non solo consente ai terminalisti di rispondere alle sfide normative globali in continua evoluzione ma li aiuta anche a rafforzare la competitività, posizionandoli come protagonisti di un settore portuale più sostenibile e all’avanguardia”.
Non potrebbe esservi commento migliore, rispetto alla virtuosa ed articolata iniziativa di Assiterminal, delle parole del Presidente Tomaso Cognolato: “L’evoluzione del settore portuale passa attraverso l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili. Con questi tre progetti vogliamo fornire strumenti concreti per migliorare l’efficienza operativa, ridurre l’impatto ambientale e rafforzare la competitività dei terminalisti italiani”.
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