Il Gruppo Margaritelli rappresenta una realtà di straordinario interesse, un vero e proprio caso di scuola per studiare come oggi le Imprese siano chiamate a conciliare Tradizione e Innovazione, Sostenibilità e Circolarità, nella cornice delineata dal Paradigma della Complessità.
L’Azienda vanta origini antiche: Eugenio Margaritelli avvia la propria attività imprenditoriale nel lontano 1870, varando una ditta per la produzione di utensili meccanici per l’agricoltura e le lavorazioni forestali.
Ad inizio Novecento, poi, l’impresa concentra la sua attenzione sul Legno, materiale che diventa il centro gravitazionale intorno al quale ruotano le iniziative, i progetti e le diverse branche del Gruppo.
Dal 1949 l’azienda si dedica alla produzione di traverse ferroviarie in legno, raggiungendo la posizione di principale fornitore delle Ferrovie dello Stato.
Nel 1984, mettendo a frutto il know-how maturato nella lavorazione del legno, viene brevettato il Listone Giordano, da allora prodotto di punta del Gruppo.
Andrea Margaritelli racconta che il Listone Giordano è stato “il risultato di una felice collaborazione tra industria e università, mio padre Giuseppe chiese all’ingegnere Guglielmo Giordano, un’autorità scientifica nel campo del legno, di realizzare la relazione brevettuale e dedicò a lui il prodotto”.
Colpisce, nella visione del Gruppo, non solo la tensione verso l’Innovazione Tecnologica e l’attenzione per i Dettami della Sostenibilità, ma anche e soprattutto la sua peculiare attinenza al Paradigma della Complessità.
Le particolari caratteristiche della Società contemporanea pongono l’Impresa in un ruolo di inedita centralità, chiamandola ad intervenire in un ampio ventaglio di ambiti, spesso molto diversi tra di loro, alcuni dei quali tradizionalmente estranei alla sua sfera di operatività, dall’Economia al Sociale, dall’Ambiente alla Cultura.
Natural Genius rappresenta un progetto sperimentale di Margaritelli particolarmente significativo, ponendo architetti e designer dinanzi alla sfida di ripensare in chiave contemporanea le pavimentazioni in Legno.
Il progetto viene raccontato anche in una raffinata pubblicazione, recante il medesimo titolo, con l’autorevole curatela di Stefano Casciani, impreziosita dalle belle illustrazioni di Sabina Betti, sotto la prestigiosa direzione artistica di Marco Toioli Ricci.
Orbene, particolarmente emblematico appare l’incipit di Andrea Margaritelli: “Tutto ebbe inizio nella Grande Mela, la notte del 30 marzo 2006. Al centro della Rotunda del Solomon Guggenheim Museum gli ottantotto tasti del Fazioli Gran Coda e le dita di Danilo Rea erano una cosa sola”.
Siamo davvero dinanzi ad un condensato dei contenuti e delle dinamiche della Complessità: la genesi di un progetto d’impresa, improntato all’Innovazione, in uno dei templi mondiali dell’Arte, con intuizione ispirata dalla Musica, grazie ad un prodotto di Fazioli, ambasciatore del Design e della Tecnologia italiana nel Mondo.
Aggiunge Andrea Margaritelli: “Da quell’evento culturale si è avviata la riflessione sulla possibilità di rendere il legno protagonista dell’arredo di interno. Progettare imprigionati nel piano, anziché liberi di muoversi nello spazio, significava rinunciare ad un vitale grado di espressione. Prima il parquet veniva concepito solo come elemento funzionale, ora i listoni di legno sono parte integrante del progetto di interni, il vassoio dove vengono appoggiati gli arredi, a terra e sulle pareti”.
Il Gruppo, cambiando versante, è poi da lustri, precorrendo i tempi, impegnato con forza sui versanti del Sociale, della Sostenibilità e della Circolarità, con particolare riferimento alle questioni concernenti alla cura delle foreste e al benessere del territorio.
Facciamo di nuovo ricorso alle parole di Andrea Margaritelli: “La foresta è cruciale per il nostro benessere e si è rivelata fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. In passato, il focus era sulla tutela delle foreste per evitare la deforestazione, oggi gli scienziati ci incoraggiano ad utilizzare il legno, soprattutto nell’architettura, riconoscendolo come il materiale del futuro. Le foreste e gli oceani sono le componenti principali del nostro pianeta capaci di combattere il cambiamento climatico aumentando la capacità di assorbimento”.
Innovazione, Complessità e Sostenibilità si fondono virtuosamente anche nel progetto del Gruppo denominato Circular.
L’iniziativa verte su due collezioni di parquet, che interpretano altrettante anime della Circolarità: la prima, legata alla Tecnologia, con il pavimento Graphit, sviluppato in collaborazione con Alisea; la seconda, ispirata alla Natura, con il pavimento Terre di Vigna, realizzato in partnership con Passoni Design.
Per Graphit, basata sul recupero della grafite quale residuo di lavorazioni industriali, sono state scelte le collezioni storiche Slide di Daniele Lago e Atelier Desir Heritage.
I prodotti, nella versione con grafite, assumono un carattere nuovo, grazie ad un procedimento basato su una pasta a base di polvere di grafite, che viene applicata su un fondo pigmentato e poi trattata con uno strato di protezione di olio opaco.
Il trattamento conferisce maggiore profondità al pigmento, cambiando l’aspetto cromatico della superficie: il risultato è una palette nei toni decisi del grigio e del nero, che determina un’ottima resistenza al processo di ossidazione del colore.
Per Terre di Vigna, iniziativa che vede la contaminazione tra Design e Vinificazione, sono state usate la collezione Medoc di Michele De Lucchi e Atelier Désir.
Il risultato è un pavimento dal sapore antico, ottenuto in virtù di un procedimento brevettato, che permette di colorare il legno sfruttando le proprietà intrinseche del vino e delle vinacce.
Queste sostanze, abbinate a ossidi di ferro, grazie alla loro acidità interagiscono con il legno, innescando una reazione chimica autocolorante, mediante un processo che è completamente privo di emissioni nocive e non inquinante.
L’articolo completo è stato pubblicato su italiacircolare.it