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Nell'immagine è raffigurato l'interno di un cellulare

La Direttiva UE 2024/2853 aggiorna la responsabilità da prodotto includendo software, cybersicurezza e danni psicologici, estendendo obblighi a operatori digitali e rafforzando la tutela dei consumatori.

In un contesto sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dalla connettività, lUnione Europea ha riscritto il regime della responsabilità da prodotto difettoso con la Direttiva (UE) 2024/2853(23 ottobre 2024, GU 18 novembre) che si applicherà ai prodotti immessi sul mercato a partire dal 9 dicembre 2026. 

Questa attesa riforma, che sostituisce la Direttiva 85/374/CEE  dopo quasi quarant’anni, nasce dall’esigenza di adeguare il quadro normativo alle profonde trasformazioni digitali e tecnologiche.

Le principali novità:

Concetto di prodotto ampliato

Vengono inclusi esplicitamente software, file per la manifattura digitale, dispositivi interconnessi e servizi digitali integrati. Si riconosce così la natura sempre più ibrida e immateriale dei beni attualmente in commercio.

Nuova definizione di difetto

Non più limitata a vizi materiali, ma estesa al mancato rispetto dei requisiti di sicurezza, inclusa la cybersicurezza. Le legittime aspettative del consumatore sono valutate tenendo conto di standard normativi, tecnici e delle informazioni disponibili anche dopo la vendita.

Estensione della responsabilità

Oltre al fabbricante, possono essere ritenuti responsabili importatori, mandatari, operatori logistici e, in alcuni casi, distributori e piattaforme online che non indichino un responsabile chiaro. Viene rafforzata la tutela del danneggiato, con nuove presunzioni legali e accesso agevolato alla prova.

Responsabilità per modifiche post-immissione

Chi apporta modifiche sostanziali a un prodotto dopo la sua immissione sul mercato, al di fuori del controllo del produttore, assume la responsabilità come se fosse il fabbricante.

Danni risarcibili ampliati

Oltre ai danni fisici e materiali, saranno risarcibili anche lesioni psicologiche clinicamente accertate, danni a dati non professionali e danni a beni a uso misto (es. personali e lavorativi).

Dunque, il nuovo quadro normativo introdotto dalla Direttiva UE 2024/2853, impone alle imprese una revisione profonda dei processi e delle strategie di gestione del rischio, richiedendo un approccio integrato che garantisca sicurezza, conformità, trasparenza e tracciabilità di prodotti fisici, componenti digitali e servizi connessi. Questo permette di operare con successo nel mercato europeo, assicurando conformità normativa, tutela della fiducia dei consumatori e competitività in un contesto sempre più digitale e regolamentato.

Anticipare e integrare tempestivamente tali disposizioni rappresenta unopportunità strategica per trasformare la compliance in un vantaggio competitivo, promuovendo innovazione responsabile, sostenibilità e una governance attenta ai rischi ESG.

Scarica la direttiva (UE) 2024/2853.

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