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2025: odissea nell(a legge dell)o spazio?

Immagine di un satellite che orbita introno alla terra

Il DDL sull’economia dello spazio dà all’Italia un quadro normativo, ma restano criticità su sanzioni, assicurazioni e trasparenza che rischiano di penalizzare startup e PMI del settore spaziale.

Il via libera definitivo del Senato al “DDL sull’economia dello spazio” segna una tappa storica: per la prima volta l’Italia si dota di una cornice normativa nazionale dedicata al settore spaziale. 

Una scelta strategica e necessaria per rafforzare il ruolo del nostro Paese in un comparto in piena trasformazione e ad alto contenuto tecnologico. 

So che ho preso delle decisioni molto discutibili, ultimamente” (𝖣𝗈𝗍𝗍. 𝖣𝖺𝗏𝖾 𝖡𝗈𝗐𝗆𝖺𝗇𝟤𝟢𝟢𝟣: 𝖮𝖽𝗂𝗌𝗌𝖾𝖺 𝗇𝖾𝗅𝗅𝗈 𝗌𝗉𝖺𝗓𝗂𝗈). 

Tuttavia, ogni odissea ha le sue turbolenze. E questa legge, seppur ambiziosa, presenta alcune criticità che rischiano di rallentare — anziché accelerare — lo sviluppo di un ecosistema dello spazio competitivo, soprattutto per startup e PMI. Le criticità più evidenti che emergono dall’analisi del testo approvato riguardano in particolare:

Sanzioni non proporzionate 

Sa un lato, le soglie minime per ostacolo alla vigilanza sono elevate; dall’altro è ancora più impattante è la previsione della reclusione per operazioni non autorizzate, una misura discutibile in un settore dove l’errore può anche essere procedurale. 

Processi decisionali oscuri

In caso di esito negativo dell’autorizzazione non appare così evidente l’obbligo di motivazione da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana, alla quale la legge demanda poteri di autorizzazione e controllo. 

Massimali assicurativi troppo alti

Nonostante si preveda una modulazione in base alla dimensione aziendale i valori restano tra i più elevati di tutta Europa, ciò che può scoraggiare l’ingresso nel mercato. 

Fortunatamente, rispetto alle prime versioni del testo, è stato introdotto un certo contraddittorio tra ASI e azienda richiedente che può certamente favorire ed alimentare la trasparenza. 

Una legge sullo spazio non può essere scritta guardando solo alla Terra. Perché se vogliamo veramente competere tra le stelle, dobbiamo costruire un sistema regolatorio aperto, flessibile e, soprattutto, giusto.

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